16/06/2008
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Re: 16/06/2008
Frequenti i furti di rame e metalli nelle strutture militari che il Demanio dello Stato ha ceduto alle Regioni
Caserme dismesse depredate
Malviventi vandali sfasciano gli edifici: bottini ingenti. Ladri nel mirino dei carabinieri
Caserme militare dismesse nel mirino di ladri e teppisti, attirati dalla prospettiva dei facili e consistenti guadagni. A lanciare l'allarme sono stati i Carabinieri di tutto il Friuli Venezia Giulia, ma in particolare quelli di Pordenone e delle stazioni della Pedemontana a partire da Spilimbergo . Il motivo? Diventano ogni giorno più frequenti le razzie commesse all'interno delle caserme dismesse che vengono quotidianamente depredate di rame e metalli, ma anche di altri oggetti di valore. Il risultato è un vero e proprio scempio. Per rubare il rame e i metalli, che quasi sempre si trovano nei fili elettrici che corrono all'interno dei muri delle caserme, i malviventi, armati di piccone, demoliscono le infrastrutture militari che, da alcuni mesi, non sono più di proprietà del Demanio dello Stato perché sono state trasferite nella disponibilità patrimoniale delle Regioni.
Negli ultimi quattro mesi i soli carabinieri di Spilimbergo hanno scoperto sette furti in caserme dismesse. Le razzie diventano 24 se si prendono in considerazione tutte le strutture militari non più operative del Friuli Occidentale e toccano quota 47 se l'analisi abbraccia l'intero territorio regionale.
Per questo motivo i Carabinieri di Spilimbergo , ma anche quelli di altre stazioni, hanno deciso di predisporre degli accurati servizi si sorveglianza - soprattutto notturni - intorno o nelle vicinanze delle caserme dismesse. A Spilimbergo a cadere in trappola, in tempi diversi, sono stati quattro distinti "topi di caserma". Gli ultimi in ordine di tempo sono stati Stefano Linusso, 51 anni; e Franco Barbarino, 52 anni, entrambi di Tolmezzo. Sono stati individuati mentre stavano rubando i fili elettrici in rame nell'ex caserma De Gasperi a Vacile di Spilimbergo . Per i due indagati, oltre all'arresto, c'è stato il processo per Direttissima. Consigliati dagli avvocati Franco Vampa e Pierluigi del Col hanno entrambi scelto di concordare la pena con il pm Daniela Bartolucci, patteggiando 6 mesi di reclusione, con sospensione condizionale della pena.
I furti di rame nelle caserme abbandonate, ma analogo discorso vale anche per le fabbriche sono state chiuso, fruttano ingenti guadagni ai malviventi. Da quanto ricostruito nel corso di un'accurata indagine dei carabinieri in provincia di Pordenone, senza alcuna denuncia, i ladri dai furti di metalli si sarebbero messi in tasca oltre trecentomila euro. Prima delle caserme e delle fabbriche, i furti di rame avevano interessato le linee ferroviarie.
Roberto Ortolan
Caserme dismesse depredate
Malviventi vandali sfasciano gli edifici: bottini ingenti. Ladri nel mirino dei carabinieri
Caserme militare dismesse nel mirino di ladri e teppisti, attirati dalla prospettiva dei facili e consistenti guadagni. A lanciare l'allarme sono stati i Carabinieri di tutto il Friuli Venezia Giulia, ma in particolare quelli di Pordenone e delle stazioni della Pedemontana a partire da Spilimbergo . Il motivo? Diventano ogni giorno più frequenti le razzie commesse all'interno delle caserme dismesse che vengono quotidianamente depredate di rame e metalli, ma anche di altri oggetti di valore. Il risultato è un vero e proprio scempio. Per rubare il rame e i metalli, che quasi sempre si trovano nei fili elettrici che corrono all'interno dei muri delle caserme, i malviventi, armati di piccone, demoliscono le infrastrutture militari che, da alcuni mesi, non sono più di proprietà del Demanio dello Stato perché sono state trasferite nella disponibilità patrimoniale delle Regioni.
Negli ultimi quattro mesi i soli carabinieri di Spilimbergo hanno scoperto sette furti in caserme dismesse. Le razzie diventano 24 se si prendono in considerazione tutte le strutture militari non più operative del Friuli Occidentale e toccano quota 47 se l'analisi abbraccia l'intero territorio regionale.
Per questo motivo i Carabinieri di Spilimbergo , ma anche quelli di altre stazioni, hanno deciso di predisporre degli accurati servizi si sorveglianza - soprattutto notturni - intorno o nelle vicinanze delle caserme dismesse. A Spilimbergo a cadere in trappola, in tempi diversi, sono stati quattro distinti "topi di caserma". Gli ultimi in ordine di tempo sono stati Stefano Linusso, 51 anni; e Franco Barbarino, 52 anni, entrambi di Tolmezzo. Sono stati individuati mentre stavano rubando i fili elettrici in rame nell'ex caserma De Gasperi a Vacile di Spilimbergo . Per i due indagati, oltre all'arresto, c'è stato il processo per Direttissima. Consigliati dagli avvocati Franco Vampa e Pierluigi del Col hanno entrambi scelto di concordare la pena con il pm Daniela Bartolucci, patteggiando 6 mesi di reclusione, con sospensione condizionale della pena.
I furti di rame nelle caserme abbandonate, ma analogo discorso vale anche per le fabbriche sono state chiuso, fruttano ingenti guadagni ai malviventi. Da quanto ricostruito nel corso di un'accurata indagine dei carabinieri in provincia di Pordenone, senza alcuna denuncia, i ladri dai furti di metalli si sarebbero messi in tasca oltre trecentomila euro. Prima delle caserme e delle fabbriche, i furti di rame avevano interessato le linee ferroviarie.
Roberto Ortolan
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